I Saluti della Kickboxing
“Un Fighter, nel momento del saluto, deve inchinarsi senza mai perdere la visibilità che ha davanti, altrimenti perderebbe di vista l’orizzonte dei suoi sogni.”
(M° Kenji Kurosaki)
Generalmente il saluto è un aspetto fondamentale perché espressione di cortesia, rispetto e sincerità, ovvero uno scambio di relazione tra persone, rappresenta i valori che sono alla base della vita sociale, ma nelle discipline marziali e degli sport da combattimento assume tutto un altro significato.
Il greeting, ovvero il saluto nella Kick Boxing, o “il Rei” in giapponese è il saluto traslato da Kurosaki quando importò la Kickboxing nell’occidente, ed è un importante aspetto del modus vivendi orientale, è una ritualità che assume il il significato di ringraziamento, saluto e – nello specifico – inchino è “la norma più importante, ed è un concetto fondamentale per la filosofia giapponese, in quanto espressione della cortesia, del rispetto e della sincerità.”
Il rituale del saluto è semplice nella sua forma esteriore, ma molto complesso nel suo aspetto interiore; è una presa di coscienza di se stessi, dei compagni, della palestra e dell’arte che si sta praticando e non deve mai diventare un automatismo, un’abitudine o un obbligo imposto dalla disciplina. Il saluto non simboleggia una superficiale manifestazione di educazione, ma un lavoro completo sulla persona: la ricerca di una migliore adesione al proprio percorso.
Il praticante, attraverso il saluto, si predispone correttamente all’allenamento, che richiede pazienza, umiltà e controllo dei propri sentimenti, e dunque un lavoro disciplinato, costante e diligente.Questo è lo spirito di un Kickboxer: l’umiltà è un atteggiamento che bisogna assumere nella vita, la prima lotta che bisogna vincere è quella contro la propria presunzione.
Questo è un atto sincero verso la nostra pratica, l’insegnante, i compagni, lo spazio di lavoro. All’inizio della lezione predispone il praticante alla concentrazione, rispetto, perseveranza e crea un legame:
1. Tra il maestro e gli allievi
2. tra gli allievi
3. allo spazio
4. al tempo
5. alla pratica
Il saluto è un gesto naturale e responsabile importante nella pratica tradizionale ed è importante nel momento dello stesso non rivolgere mai lo sguardo a terra tale da togliere il contatto visivo ma fisso in avanti a chi si saluta.
Esso ha la funzione di aprire (e chiudere) tutti i momenti delle pratiche delle attività svolte in palestra. Il saluto è dettato da due simboli principali che sono le due mani, a volte una è chiusa ed un’altra è aperta, e simboleggiano lo yin e yan, cioè gli elementi della forza e del controllo; generalmente ponendo le mani in determinate posizioni si va a raffigurare il controllo che si oppone alla forza. Il saluto è un “rito” e il rito è l’elemento moderatore che limita gli eccessi e assicura l’armonia. Senza il rito rimangono solo arroganza e incapacità di ubbidire alle regole.
Il saluto, quindi, possiamo definirlo come un rituale di passaggio strutturato, in cui esiste un prima e un dopo, un passaggio da uno spazio profano verso uno spazio sacro. Il passaggio dell’uomo “volgare” all’uomo “iniziato” che abbraccia la Via del suo percorso raggruppando i cinque rispetti ( il numero delle dita della mano )